Biscotti integrali: queste sono le marche che contengono più acrilammide, secondo il nuovo test italiano

Il nuovo test del Salvagente sui biscotti da colazione ha valutato anche 16 varianti integrali, rivelando le marche con più acrilammide e interessanti differenze nutrizionali tra i prodotti
I biscotti integrali dovrebbero rappresentare un’alternativa migliore per la colazione, grazie al contenuto più elevato di fibre e a un minor utilizzo di farine raffinate. Ma anche tra questi prodotti la qualità può variare sensibilmente.
Lo conferma il nuovo test de Il Salvagente, che ha analizzato diversi tipi di biscotti, tra cui 16 biscotti integrali e “semi-integrali” di marchi noti ma anche di linee della grande distribuzione: da Mulino Bianco a Balocco, da Doria a Pavesi, fino ai prodotti di Lidl, Coop e Carrefour.
I laboratori dell’Università Federico II di Napoli (dove è stato condotto il test) hanno valutato la presenza di contaminanti – acrilammide e micotossine – mentre la qualità nutrizionale delle ricette, come la quantità di fibre e zuccheri e la presenza di ingredienti meno salutari come olio di palma, sciroppo di glucosio-fruttosio e fosfati, è stata ricavata dall’etichetta dei prodotti. Sulla base di questi dati, i prodotti con più fibre e meno zuccheri sono stati premiati, mentre quelli con ingredienti meno salutari o contaminanti sono stati penalizzati.
I risultati sui biscotti integrali
Anche tra i biscotti integrali, l’acrilammide rimane il principale punto critico. Si tratta di un contaminante che si forma naturalmente quando alimenti ricchi di amido – come pane, patate, biscotti e cereali – vengono cotti o tostati ad alte temperature, attraverso la cosiddetta reazione di Maillard, la stessa che conferisce doratura e croccantezza ai prodotti da forno.
Pur essendo presente in quantità variabili, l’acrilammide è considerata un potenziale rischio per la salute: l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) la classifica come “probabile cancerogeno per l’uomo”, e l’esposizione abituale, soprattutto nei bambini, può aumentare il rischio cumulativo di effetti negativi nel lungo termine.
Nel test de Il Salvagente, la concentrazione media di acrilammide nei biscotti integrali è risultata simile a quella dei frollini bianchi ma alcuni prodotti superano i 140 mcg/kg, avvicinandosi alla soglia massima indicata per i più piccoli (150 mcg/kg).
La situazione delle micotossine appare invece più rassicurante: le sostanze più note e regolamentate, come Deossinivalenolo (Don) e Zearalenone, risultano in gran parte sotto i limiti di legge. Tuttavia, alcune “tossine emergenti” come le Enniatine sono state rilevate in quantità significative in diversi campioni.
Pur essendo presente in quantità variabili, l’acrilammide è considerata un potenziale rischio per la salute: l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) la classifica come “probabile cancerogeno per l’uomo”, e l’esposizione abituale, soprattutto nei bambini, può aumentare il rischio cumulativo di effetti negativi nel lungo termine.
Nel test de Il Salvagente, la concentrazione media di acrilammide nei biscotti integrali è risultata simile a quella dei frollini bianchi ma alcuni prodotti superano i 140 mcg/kg, avvicinandosi alla soglia massima indicata per i più piccoli (150 mcg/kg).
La situazione delle micotossine appare invece più rassicurante: le sostanze più note e regolamentate, come Deossinivalenolo (Don) e Zearalenone, risultano in gran parte sotto i limiti di legge. Tuttavia, alcune “tossine emergenti” come le Enniatine sono state rilevate in quantità significative in diversi campioni.
Dal punto di vista nutrizionale, l’apporto di fibre tra i biscotti integrali testati va da un minimo di 4,5 grammi per 100 grammi (Oro Saiwa Cruscoro) a un massimo di 11 grammi (Galbusera Più integrali). Il Salvagente ricorda che non esiste ancora una normativa chiara sul termine “integrale” in Italia, e quindi alcuni prodotti utilizzano farine raffinate integrate con crusca o cruschello, mentre altri si avvicinano al 70-75% di vera farina integrale, come gli Original Frollini integrali di Carrefour o il Fior di integrale Realforno di Lidl.
I peggiori biscotti integrali del test
Tra i 16 prodotti esaminati, 4 hanno ottenuto un punteggio insufficiente per qualità complessiva, ingredienti e contaminanti. Si tratta di:
- Oro Saiwa Cruscoro: penalizzati per il basso contenuto di fibre e per la presenza di olio di palma, sciroppo di glucosio-fruttosio e fosfati di calcio. L’acrilammide rilevata è di 132 mcg/kg, mentre il Deossinivalenolo (Don) raggiunge 101 mcg/kg; tra le altre micotossine emergenti troviamo Enn A1 a 3 mcg/kg, Enn B a 40 mcg/kg e Enn B1 a 7 mcg/kg
- Doria Bucaneve Ciocco Integrale: penalizzati per la presenza di olio di palma e per l’alto contenuto di zuccheri. L’acrilammide raggiunge 142 mcg/kg, mentre il Don è assente; altre micotossine rilevate sono Zearalenone 6 mcg/kg ed Enn B1 3 mcg/kg
- McVitie’s Digestives Integrali: ottengono un punteggio di 5,5, penalizzati per la presenza di olio di palma e per il sale relativamente alto (1,5 grammi per 100 grammi). L’acrilammide risulta di 126 mcg/kg; Don assente; altre micotossine: Enn A1 3 mcg/kg, Enn B 6 mcg/kg e Enn B1 2 mcg/kg
- Gentilini Piaceri con farina integrale: penalizzati per l’alto contenuto di zuccheri e per l’acrilammide elevata, 168 mcg/kg, il Don di 30 mcg/kg e le altre micotossine includono Enn A1 2 mcg/kg, Enn B 67 mcg/kg e Enn B1 9 mcg/kg
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